A Trapani, dove le barriere coralline hanno dato una materia prima in abbondanza, l'arte della trasformazione artigianale del corallo era diventato sistematico. Nel Cinquecento e fino alla fine del Settecento, Trapani aveva nei suoi laboratori una produzione altamente specializzata in opere di bronzo dorato, riccamente decorate con corallo. Era una tecnica esclusivamente siciliana che non si poteva trovare altrove.
Specchi di Trapani, corallo e smalto, Seicento Fonte: Galerie Perrin |
I più belli pezzi sono stati destinati alle corte europee come doni diplomatici, ma la maggior parte della produzione è stata mandata sia sul mercato locale, sia per l'esportazione verso l'Italia del sud o in Spagna.
Le manifatture trapenese hanno prodotto crucifici, acquasantiere, calici, ostensori per le chiese. Mentre i pezzi secolari come scatole, vasi, piatti o specchi sono stati acquisti dalla nobiltà e dalla Corte.
Pala d'altare in corallo e avorio, Trapani, Seicento Fonte: Sotheby's |
La tecnica utilizzata nel Cinquecento a Trapani si caratterizza per l'uso di piccoli pezzi di corallo di forma geometrica, scolpiti in modi diversi, e messi in una cornice di rame dorato precedentemente forato; che permette di ottenere una ricca varietà di effetti decorativi come interlacciamento e foglie di acanto. Gli oggetti possono essere arrichiti con smalto bianco, blu, e altri colori scelti per contrastare con il rosso del corallo.
Oggetti smaltati in corallo e indietro inciso di uno specchio Trapani, Seicento |
Verso la fine del Seicento, si utilizza dei scalpelli per scolpire il corallo, foglie e fiori sono attaccati sulla superficie dell'oggetto con un filo di metallo. La parte posteriore di alcuni specchi di rame dorato poteva essere decorata con decorazioni incise.