30/04/14

Le Dame di Trianon, ritratti nel corso della Storia

Residenza di primavera e d'estate dei Re di Francia, i due castelli di Trianon erano destinati a riparo i loro amori, ma presto sono stati considerati luoghi per passeggiate e rilasso, lontano dal protocollo della Corte di Versailles. Le donne più belle sono state invitate a spettacoli e feste, nell'intimità della famiglia reale.


Veduta del castello reale di Trianon, nel parco di Versailles
Veduta del castello reale di Trianon, nel parco di Versailles
Pierre le Pautre (1660-1744)


Se le Regine Maria Teresa d'Austria, moglie di Luigi XIV, e Maria Leszczinska, moglie di Luigi XV vengono regolarmente al Trianon, sono soprattutto le maestre che ci lasciano più ricordi: Madame de Montespan, Mesdames de Pompadour e du Barry, e le figlie di Luigi XIV, noti per i loro facezie.


Madame du Barry, circa 1770
Madame du Barry, circa 1770
François-Hubert Drouais (1727-1775)


Alla fine del regno di Luigi XIV, la Duchessa di Borgogna, madre di Luigi XV, trasferì la sua residenza al Grand Trianon dove organizza il carnevale del 1702. Così essa prefigura la Regina Maria Antonietta, il cui ricordo rimane per sempre attaccato al Petit Trianon dove conduceva una vita semplice, circondata dai suoi figli e le sue amiche, Mesdames de Lamballe e de Polignac.


Regina Maria Antonietta
Regina Maria Antonietta
Joseph Ducreux (1735-1802)






Duchessa de Berry, 1825
Duchessa de Berry, 1825
Sir Thomas Lawrence (1769-1830)


Dopo la Rivoluzione, nel 1805 Napoleone rifornisce i due castelli per sua madre, sua moglie Giuseppina e sua sorella Paolina Bonaparte, Principessa Borghese, nell'attesa di farne sua "residenza di primavera" dove sua seconda moglie Maria Luisa d'Asburgo organizzerà grande feste dal 1810.


Paolina Bonaparte, Principessa Borghese
Paolina Bonaparte, Principessa Borghese
Robert Lefèvre (1755-1830)


Poco frequentato durante la Restaurazione, Trianon s'illumina un'ultima volta sotto il regno di Luigi Filippo che ci alloggia la sua numerosa famiglia. Sua moglie la Regina Maria Amelia e sua sorella Madame Adelaide occupano l'ala sinistra del Grand Trianon. Sue figlie, le Principesse Clementina, Maria (ci ha festeggiato il suo matrimonio nel 1837), e Luisa Regina dei Belgi occupano l'ala destra. E l'erede al trono, Elena di Mecklenburg-Schwerin, Duchessa di Orleans alloggia al Petit Trianon.


Clementina di Orleans, 1832
Clementina d'Orleans, 1832
Franz-Xaver Winterhalter (1805-1873)


L'ultima sovrana ad aver visitato il Trianon è l'Imperatrice Eugenia, a cui dobbiamo la trasformazione del Petit Trianon in un museo dedicato alla memoria di Maria Antonietta. Mentre il Grand Trianon accoglie sotto la V° Repubblica i grandi di questo mondo, tra cui la Regina Elisabetta e la Regina Beatrice dei Paesi Bassi.


Imperatrice Eugenia, 1854
Imperatrice Eugenia, 1854
Edouard Louis Dubuffe (1819-1883)




28/04/14

I ritrattisti del Seicento e del Settecento

Il ritratto del Seicento è spesso un ritratto di potere, che esprime il rango sociale del soggetto attraverso l'atteggiamento e la posa, la ricchezza dell'arredamento, la sontuosità della messa in scena, gli accessori, gli attributi simbolici e allegorici.

Hyacinthe Rigaud fu uno dei pittori francesi, sotto il vecchio regime, che conobbe come ritrattista una grande celebrità. Quasi tutta la Corte di Versailles è andato nel suo studio e anche una parte dell'aristocrazia europea. Dei 400 dipinti che l'artista ha prodotto, la maggior parte sono ritratti ufficiali e di apparato.


Ritratto di Guy de Lavau - Seicento
Ritratto di Guy de Lavau, Seicento
Scuola di François Troy
Fonte: Proantic Antiquités de Frise


Invece il ritratto del Settecento cerca più la verità psicologica che la grandezza e immagini di parata. I ritrattisti si saranno ispirati da maestri olandesi e fiamminghi, e hanno abbandonato la piatezza del ritratto formale a favore di studiare il carattere del soggetto rivelato dal suo volto. Questa evoluzione è evidente nel ritratto dipinto. L'uso di uno sfondo neutro alleggerisce la composizione e dà un'atmosfera più rilassata e intima. Gli atteggiamenti dei modelli sono meno ieratici e il loro naturale consente un'espressione più autentica della personalità dell'individuo.

Il ritratto fa parte dell'evoluzione globale. Il pittore coglie un atteggiamento, uno sguardo un'espressione tali che poteva vedere il centro della vita della società. Il gusto dell'instante succede a quello delle immagini congelate in una solennità artificiale. La vitalità del ritratto è estrema e tutti vogliono essere dipinti, dal Re al semplice borghese, da Madame de Pompadour alla piccola ballerina dell'Opera.


Ritratto di Giovane Donna - Settecento
Ritratto di Giovane Donna, Settecento
Scuola di Hubert Drouais
Fonte: Proantic Olivier d'Ythurbide et Associé


In questa vita di società, alcuni ritrattisti rimangono comunque più fissati sui costumi invece della psicologia dei clienti. L'apparenza interessa di più dei sentimenti. Altri sono più analisti: Jean-Baptite Perronneau, Pierre Chardin, Maurice-Quentin de La Tour temono nessuna rivelazione intima. L'attenzione dell'artista, e quindi quella dello spettatore si concentra sul volto di cui l'espressione, lo sguardo, lo sorriso o la smorfia dicono la natura profonda del modello. I dialoghi interiori dei loro modelli con l'orgoglio, la seduzione, il successo, la vecchiaia si vedono totalmente sui loro volti.

Più della funzione, Nicolas de Largillière, Jean Nattier o Madame Vigée-Lebrun cercano di dipingere l'individuo, ma l'individuo in mezzo alla vita che lo circonda. Su tutti questi volti che gradualmente si animano si legge l'evoluzione del secolo: prima di tutto pomposo, brillante e mondano, e poi più grave, sentimentale e intimo.


Rittrato del Settecento
Ritratto del Settecento
Scuola di Nicolas de Largillière
Fonte: Proantic Galerie Pellat de Villedon


La forma del ritratto è anche legata alla definizione e la posizione del modello: il formato ovale è ampiamente utilizzato per il ritratto in busto che si iscrive così in modo armonioso.



22/04/14

Le miniature in avorio: miracolo della scultura

Le miniature in avorio con "micro-tecnologia" sono piccoli rilievi in avorio dove i dettagli sono di dimensioni microscopiche, spesso non più di un centesimo di millimetro. Queste sculture in avorio sono tra gli oggetti più belli mai creati dalla mano di un artista. Prodotte più di 200 anni fa, questi piccoli oggetti d'arte sono stati chiamati "mirabilia", o in altre parole "miracoli".


Dettaglio di una miniatura in avorio, Settecento


Questa tecnica di scultura riflette un grado di eccezionale abilità e grande virtuosismo. Molti dettagli in queste miniature in avorio sono fatti al centesimo di millimetro. I rami di alberi e arbusti non sono più di pochi centesimi di millimetro di ampiezza. Spesso questi dettagli microscopici non possono essere individuati senza una lente di ingrandimento.

I motivi più popolari erano scene pastore con templi, allegorie, fiori e sopratutto le rappresentazioni di paesaggi marini, e barche a vela.


Fregata
Miniatura in avorio, Settecento


Queste incisioni in avorio erano destinati a essere immessi in armadi d'arte e di curiosità. Marie-Thérèse, la grande Caterina e il Re George III possedevano tali pezzi.

Appena realizzate dallo scultore, la miniatura era immediatamente inserita in uno scrigno permanente che era dotato di un rivestimento protettivo di vetro o di cristallo di rocca per proteggere la finezza del lavoro. Queste sculture potevano ornare il coperchio di una piccola scatola o essere incorporate in un gioiello, anello, spilla....


Anello con una miniatura in avorio
Settecento



I pezzi più belli sono stati creati nel corso di un breve periodo, tra il 1770 e la fine del Settecento. Solo pocchi scultori come Jean-Antoine Belleteste e Giuseppe Maria Bonzonigo avevano il savoir-faire per produrre queste miniature che richiedevano un elevato grado di concentrazione e una mano eccezionalmente ferma. Numerose ore o addirittura anni erano necessarie per realizzare questi piccoli "miracoli".

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16/04/14

Paul Sormani, grande ebanista dell'Ottocento

Paul Sormani (1817-1877)

Nato nel regno della Lombardia, a Venezia nel 1817, Paul Sormani è uno dei più grandi nomi dell'ebanisteria del Secondo Impero, riconosciuto come un esperto negli intarsi in legni pregiati.


Cassettone stile Luigi XVI - Paul Sormani
Cassettone stile Luigui XVI
Paul Sormani



Specializzato in piccoli oggetti preziosi come scatole a uso di calamaio e mobili "fantasie, Paul Sormani comincia nel 1860 a produrre riproduzioni e interpretazioni di mobili di stile Luigi XV o Luigi XVI (orologi, mobili di supporto, consolle, cassettoni eccezionali), e riproduzioni di eccelente qualità di alcuni pezzi del Guarde Meuble National.

L'Imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III ha arredato i suoi palazzi con belle creazioni di Paul Sormani. I suoi mobili di stile Luigi XV e Luigi XVI erano molto ricercati dalla grande borghesia parigina.

Cassettone stile Luigi XV - Paul Sormani
Cassettone stile Luigi XV
Paul Sormani


Il suo lavoro è stato spesso esposto e premiato in grande mostre internazionale negli anni 1860 e 1870. Alla sua morte nel 1877, la sua azienda è stata rilevata dalla sua vedova, Marie-Ursule-Philippine Bouvaist, e il loro figlio Paul-Charles Sormani. Fu ribattezzata "Veuve Paul Sormani & Fils".


Orologio Paul Sormani
Orologio
Paul Sormani


Nel 1914, suo figlio Paul-Charles Sormani (1848-1934) ha collaborato con i fratelli Thiebault per creare un negozio al 134 del Boulevard Haussmann a Parigi. Questo negozio, che produceva pezzi di alta qualità in stile Luigi XV e Luigi XVI, durò fino al 1934, data della sua chiusura.


Timbro Paul Sormani Rue Charlot a Parigi



11/04/14

Eugène Galien-Laloue, pittore dell'Ottocento

Eugène Galien-Laloue, un pittore di Parigi. A volte giudicato duramente come molti pittori della Belle Epoque anche chiamati "pompiers", Eugène Galien-Laloue, con la sua pittura dell'Ottocento, ha anche rappresentato scene della vita parigina con grande delicatezza. Emana davvero una grande tenerezza di questi piccoli momenti della vita quotidiana.


Il porto
Il porto
Eugène Galien-Laloue


Guardiamo quello che si dice di lui nel famoso "dizionario dei pittori, scultori, disegnatori, e incisori":
"Questo artista ha riprodotto alcune delle zone più pittoresche di Parigi. Allievo di Charles Laloue, ha figurato a lungo ai Pittori Francesi. Dotato di grande facilità, si è fatto una reputazione, all'inizio di questo secolo, durante questa epoca felice degli omnibus e delle carrozze, evocando l'atmosfera di Parigi nel 1900. L'opera di questo artista manterrà almeno un valore documentario".


Animation Place Saint-Michel
Veduta di Parigi, Animation Place Saint-Michel
Eugène Galien-Laloue
Fonte: Proantic Violon d'Ingres


Come si vede, il giudizio è severo. Naturalmente, Galien-Laloue, anche se non può essere paragonato a Monet o Renoir, o ad un altro gigante della sua epoca, rimane un artista delicato e di talento, un vero cantore della pittoresca Parigi, che comanda l'ammirazione malgrado i critici della sua epoca.


Animation sur les Grands Boulevards
Veduta di Parigi, Animation sur les Grands Boulevards
Eugène Galien-Laloue
Fonte: Proantic Violon d'Ingres


Guardando più da vicino l'opera di Galien-Laloue, notiamo che l'artista non si è limitato a riprodurre una realtà fotografica. Il tocco, sebbene sia esatto, è veloce e reattivo: l'influenza dell'impressionismo si fa sentire. Inoltre, le vedute di Parigi sono suggeriti ma non imposte, ed è qui tutto l'arte di Galien-Laloue. La tenerezza che esce delle scene rappresentate permette di sentire i palpitazioni della vita quotidiana della capitale.


L'ancien Trocadéro
Veduta di Parigi, L'ancien Trocadéro
Eugène Galien-Laloue


Eugène Galien-Laloue continua la grande tradizione delle vedute veneziane di Canaletto e Guardi. Questo spiega l'elevato numero di gouache ed acquerelli realizzati "su motivo" nella sua opera pitturale. Questo innegabile fascino non poteva passare inosservato a lungo, ed è per questo che rimane oggi un pittore famoso e ricercato, noto fotografo dei battiti di cuore della vecchia Parigi.



07/04/14

Jean Raoux, pittore sotto la Reggenza

Jean Raoux (1667-1734)

Nato a Montpellier nel 1667, Jean Raoux ha seguito la sua formazione a Parigi nel grande atelier di Bon Boullongne. Dal 1705 al 1714, ha vissuto a Roma, Padova e Venezia dove esegue grandi ordini di dipinti mitologici e religiosi.


Giovane donna leggendo una lettera
Giovane donna leggendo una lettera, 1716-28
Jean Raoux


Tornato a Parigi nel 1714, entra all'Accademia e riceve la protezione del Gran Priore dell'Ordine di Malta, del libertino Filippo di Vendôme e lavora anche per il Reggente Filippo d'Orléans. I suoi ritratti, scene di genere molto poetiche eseguite con molta virtuosità riflettono lo spirito di questo mondo che frequenta: leggero, femminile e talvolta malinconico.


Allegoria dell'olfatto
Allegoria dell'olfatto, 1725
Jean Raoux


Jean Raoux è, con Sébastien Bourdon, Joseph-Marie Vien, François-Xavier Fabre et Frédéric Bazille, uno dei più grandi artisti francesi del Languedoc. Questo pittore, contemporaneo di Antoine Watteau, ha partecipato attivamente al rinnovamento della pittura francese nel periodo della Reggenza. Virtuoso, sensuale, elegante, i dipinti di Jean Raoux sono esposti nei più grandi musei del mondo. I suoi dipinti rivelano la portata del suo talento di ritrattista dell'Aristocrazia e del mondo dello spettacolo, di pittore di soggetti storici e religiosi, ma anche di scene di genere al modo olandese.


Orfeo ed Euridice
Orfeo ed Euridice, 1718-20
Jean Raoux


La sua poesia esalta la bellezza della donna, sia l'eroina della mitologia o la civettuola svolgendo le sue attività quotidiane. Tutti i suoi dipinti permettono di evidenziare le molteplici sfaccettature di questo famoso artista nel suo tempo, stimato da Voltaire.


Le piccole musiciste
Le piccole musiciste
Jean Raoux



04/04/14

Joseph Vernet, pittore famoso per i suoi marine

Il dipinto di marine appare come in tipo di pittura vero e proprio nel Settecento, in Italia e nei Paesi Bassi. La Francia lo negligerà per molto tempo. Però, due artisti della scuola francese diventeranno riferimenti sul tema: Claude Lorrain e Joseph Vernet.

Durante l'epoca romantica, grazie all'influenza combinata di pittori olandesi e Joseph Vernet (1714-1789), il genere si diversifica. Battaglie navali e relitti, esploratori, schiavisti, contrabbandieri e pescatori, oceani furiosi, venti di tempeste invadono i salotti. Ormai, impressionisti, fauves etc. vedono nel mare un soggetto preferito.


Entrata del porto di Marsiglia
Entrata del porto di Marsiglia, 1754
Joseph Vernet
Museo del Louvre, Parigi, Francia


La produzione di marine di Joseph Vernet è considerevole e i suoi contemporanei lo apprezzano moltissimo. È uno degli artisti più popolare del Settecento. A Roma, in Inghilterra, a Parigi, il suo arte suscita ammirazione e lode.


Entrata del porto di Palermo al chiaro di luna
Entrata del porto di Palermo al chiaro di Luna, 1769
Joseph Vernet
Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo, Russia


È stato durante un viaggio in Italia per unirsi a Roma di cui il primo passo lo aveva portato a Marsiglia che Claude Joseph Vernet fece un incontro cruciale: quello del mare. È dalle alture che dominano la città che il mare gli apparve per la prima volta in tutta la sua bellezza. Fu amore a prima vista, e quando un paio di giorni più tardi dopo una tempesta spettacolare Vernet arriva a Civitavecchia, il suo destino era firmato. Diventerà il pittore del mare che, ormai, sarà presente in quasi tutte le sue opere.


Barca nella tempesta
Barca nella tempesta, 1773
Joseph Vernet
National Gallery, London, UK


È grazie al patrocinio di M. de Martigny, Direttore degli Belli Arti e fratello di Madame de Pompadour, che aveva a quel tempo tutte il favore di Luigi XV, che Vernet ha ottenuto del Re un ordine per 24 dipinti dove poteva dare tutta la misura del suo talento: la rapprezentanza dei porti della Francia. La moda di grandi composizioni rappresentando i marine è cominciata. Nel 1752, l'artista dipinge due Vedute del porto di Marsiglia che gli valgono l'anno successivo l'ammissione all'Accademia Reale di Parigi.



02/04/14

François Boucher, pittore di grande successo sotto Luigi XV

François Boucher (Parigi, 1703-1770)

I primi anni di François Boucher sono tutti dedicati al disegno, la copia e la stampa. Si guadagna da vivere lavorando come illustratore nell'officina di J. F. Cars. Offre miniature di tesi, participa anche alla "Storia della Francia" di Daniel stampata da Baquoy, e lavora sulle opere di Molière.


Madame de Pompadour
Madame de Pompadour, 1756
François Boucher
Alte Pinakothek, Monaco, Germania


Di seguito a una formazione presso François Lemoine, vince il Prix de Rome nel 1720 e rimane in Italia dal 1727 al 1731 come residente alla Villa Medici. È ammesso all'Academia Reale di Pittura e Scultura come membro nel 1734.


Ragazza distesa
Ragazza distesa (dettaglio), probabilmente Marie-Louise O'Murphy, 1752
François Boucher

Alte Pinakothek, Monaco, Germania




Dal 1747, François Boucher gode della protezione di Madame de Pompadour e ottiene un appartamento al Louvre. Gli fu affidato numerosi ordini reali: la camera da letto della Regina, gli appartamenti del Re Luigi XV e la decorazione della sala da pranzo al castello di Fontainebleau e l'Hôtel de Soubise (attuale Archives de France)...


Nascita di Venere
Nascita di Venere, circa 1750
François Boucher
Wallace Collection, London, UK


François Boucher risponde a tutte le richieste. La sua forza è quella di avere uno stile che piace a tutti, ma anche che si adatta perfettamente con le domande del periodo. Dipinge scene mitologiche e pastorale con una graziosa virtuosità, scene di interni borghesi, ritratti allegorici e nudi femminili.


La sala Boucher
La sala Boucher, pannelli dipinti da François Boucher
The Frick Collection, NY, USA



Pittore prolifico, ha eseguito più di dieci mila disegni, vero touche-à-tout degli Arti, François Boucher divide il suo tempo tra le manifatture reali di Beauvais e dei Gobelins. I suoi ornamenti per la manifattura di Sèvres (1757-1767) e le sue numerose scenografie realizzate per il teatro e l'opera fanno di Lui il decoratore il più fantasioso del suo tempo.


La danza cinese
La danza cinese, designo per tapezzeria, 1742
François Boucher
Museo dei Belli Arti di Besançon, Francia


Onora gli ordini del Re Luigi XV e di Madame de Pompadour, e anche tutti quelli dei suoi cari amici. La sua reputazione di decoratore è rafforzata dal successo delle sue raccolte di cineserie e suoi modelli di ornamenti di stile Rococo di una rara delicatezza.


La fontana d'amore
Scena pastorale, La fontana d'amore, 1748
François Boucher
The Guetty Mueseum, Los Angeles, USA


La sua collaborazione con la manifattura di Beauvais sotto la direzione del pittore Jean-Baptiste Oudry (1686-1755) contribuisce al suo incredibile successo. Le sue carte di disegni sono utilizzate per la decorazione di diverse serie di arazzi: "Feste italiane, Storia di Psyche, Tapezzeria cinese, Amore dei Dei...".

Sarà nominato Direttore delle Manifatture di Beauvais e dei Gobelins dal Re Luigi XV nel 1755.


La colazione
La colazione, 1762 (dalle Feste Italiane)
Arazzo, disegno di François Boucher, Manifattura di Beauvais
Metropolitan Museum of Art, NY, USA