28/04/14

I ritrattisti del Seicento e del Settecento

Il ritratto del Seicento è spesso un ritratto di potere, che esprime il rango sociale del soggetto attraverso l'atteggiamento e la posa, la ricchezza dell'arredamento, la sontuosità della messa in scena, gli accessori, gli attributi simbolici e allegorici.

Hyacinthe Rigaud fu uno dei pittori francesi, sotto il vecchio regime, che conobbe come ritrattista una grande celebrità. Quasi tutta la Corte di Versailles è andato nel suo studio e anche una parte dell'aristocrazia europea. Dei 400 dipinti che l'artista ha prodotto, la maggior parte sono ritratti ufficiali e di apparato.


Ritratto di Guy de Lavau - Seicento
Ritratto di Guy de Lavau, Seicento
Scuola di François Troy
Fonte: Proantic Antiquités de Frise


Invece il ritratto del Settecento cerca più la verità psicologica che la grandezza e immagini di parata. I ritrattisti si saranno ispirati da maestri olandesi e fiamminghi, e hanno abbandonato la piatezza del ritratto formale a favore di studiare il carattere del soggetto rivelato dal suo volto. Questa evoluzione è evidente nel ritratto dipinto. L'uso di uno sfondo neutro alleggerisce la composizione e dà un'atmosfera più rilassata e intima. Gli atteggiamenti dei modelli sono meno ieratici e il loro naturale consente un'espressione più autentica della personalità dell'individuo.

Il ritratto fa parte dell'evoluzione globale. Il pittore coglie un atteggiamento, uno sguardo un'espressione tali che poteva vedere il centro della vita della società. Il gusto dell'instante succede a quello delle immagini congelate in una solennità artificiale. La vitalità del ritratto è estrema e tutti vogliono essere dipinti, dal Re al semplice borghese, da Madame de Pompadour alla piccola ballerina dell'Opera.


Ritratto di Giovane Donna - Settecento
Ritratto di Giovane Donna, Settecento
Scuola di Hubert Drouais
Fonte: Proantic Olivier d'Ythurbide et Associé


In questa vita di società, alcuni ritrattisti rimangono comunque più fissati sui costumi invece della psicologia dei clienti. L'apparenza interessa di più dei sentimenti. Altri sono più analisti: Jean-Baptite Perronneau, Pierre Chardin, Maurice-Quentin de La Tour temono nessuna rivelazione intima. L'attenzione dell'artista, e quindi quella dello spettatore si concentra sul volto di cui l'espressione, lo sguardo, lo sorriso o la smorfia dicono la natura profonda del modello. I dialoghi interiori dei loro modelli con l'orgoglio, la seduzione, il successo, la vecchiaia si vedono totalmente sui loro volti.

Più della funzione, Nicolas de Largillière, Jean Nattier o Madame Vigée-Lebrun cercano di dipingere l'individuo, ma l'individuo in mezzo alla vita che lo circonda. Su tutti questi volti che gradualmente si animano si legge l'evoluzione del secolo: prima di tutto pomposo, brillante e mondano, e poi più grave, sentimentale e intimo.


Rittrato del Settecento
Ritratto del Settecento
Scuola di Nicolas de Largillière
Fonte: Proantic Galerie Pellat de Villedon


La forma del ritratto è anche legata alla definizione e la posizione del modello: il formato ovale è ampiamente utilizzato per il ritratto in busto che si iscrive così in modo armonioso.



1 commento:

  1. Articolo veramente ben argomentato, la ritrattistica dell'ancien regime é la mia passione, aggiungo che anche le cornici avevano la loro importanza, nel '600 francese il dipinto doveva esprimere il rango sociale, la cornice prevalente era quella chiamata "a margherita" con un eccentrica bulinatura e rigorosamente a foglia oro, tra l'altro il tale periodo eseguire la foglia era pressoché impossibile se non con l'aiuto di un mortaio, il risultato era una foglia di parecchi micron, posta sulla preparazione "ammannitura" ed il bolo di Francia rigorosamente di colore rosso "sangue di bue".
    Manager anticSwiss.com

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