04/02/14

Il cassettone di Riesener, l'ebanista del Re

Il cassettone Luigi XVI fatta dall'ebanista Jean-Henri Reisner è molto riconoscibile, porte anteriori, fianchi curvi, tarsia, giochi in legno e sopratutto una elevata qualità di esecuzione. Jean-Henri Riesner, ebanista di origine Tedesca segnerà lo stile Luigi XVI con la sua arte.

Jean-Henri Riesener
Jean-Henri Riesener nel 1786


Jean-Henri Riesener (1734-1806) è probabilmente l'ebanista il più famoso del Settecento. Nasce in Germania e come altrettanti ebanisti del suo tempo, si trasferisce a Parigi per compiere la sua formazione. Riesener entra nella bottega del famoso ebanista Jean-François Oeben, falegname-ebanista del Re a l'Arsenal. Nel 1763, in seguito alla morte prematura di Oeben, diventa capo della bottega.


Cassettone Riesener
Cassettone Riesener
1770-1775


Fino al 1767, stampiglia i suoi mobili dal nome del suo predecessore Jean-François Oeben. Nel 1768 Riesener è ricevuto Maestro e ora può stampigliare i suoi mobili con il proprio ferro. Nel 1769, completa la scrivania ordininata dal Re a Oeben e la consegna a Versailles. L'ebanista Riesener conoscerà durante il regno di Luigi XVI una straordinaria popolarità, e la sua produzione di mobili sarà una delle più importante.

Il cassettone Luigi XVI di Riesener

Sul cassettone Luigi XVI, Riesener procederà a una produzione che sarà il suo marchio di fabbrica: realizzerà una sporgenza sulla facciata del mobile che si posa come un "dipinto". Questo dipinto decorativo può essere definito come un elemento architettonico con modanature e gioco in legno; oppure su prestigiosi cassettoni, ci appone panelli laccati o trofei intarsiati, firma dell'arte di Riesener.

Riesener realizzerà i suoi cassettoni come vere opere d'arte, e per alleviare la linea l'ebanista incurvera i lati: una vera prodezza nell arte dell'ebanisteria. I bronzi e la qualità di esecuzione dei suoi mobili sono assolutamente eccezionali.


Cassettone stampigliato Riesener e Weisweiler
Cassettone stampigliato Riesener e Weisweiler.
Museo Carnavalet a Parigi


Riesener si circonderà con una clientela favolosa. E l'ebanista alla moda etutta Parigi vuole comprare i suoi mobili. Il suo successo supererà ampiamente i confini al punte che consegnerà in tutte le corte d'Europa. Riesener rappresenta l'arte Francese.

Ma i mobili di Riesener sono costosi, e il suo principale cliente, la Corona, non può più pagare. Nel 1783, il nuovo intendente generale, Thierry de Ville d'Avray, giudicherà i prezzi dell'ebanista Riesener troppo alti, anche ridicoli. E l'atelier così prolifico e così in vista di Riesener inizierà a diminuire rapidamente al punto di essere sfrattato dal prestigioso guarde-meuble della Corona per conto di un altro ebanista, anche Lui Tedesco, Guillaume Bennemann.


Cassettone Attribuito a Riesener
Cassettone attribuito a Riesener
Victoria & Albert Museum, Inghilterra


Nel 1789, la rivoluzione scoppiò, i prestigiosi clienti fugiscono il terrore e si rifugiano in Inghilterra. Riesener perde definitivamente tutti gli ordini, e usa i suo falegnami per fare calci di fucili.

Nel mese di ottobre 1791, si procede alla vendità dei tesori di Versailles, è svuotato del suo intero mobile e si organizza delle vendite enormi. Riesener cerca di riscattare i suoi mobili per poi rivenderli con un guadagno, ma senza successo. Questi mobili così eccezionali non trovano più acquirenti. Riesener chiude il suo atelier in modo permanente nel 1801. Oggi i mobili di Riesener sono nei i più grandi musei del mondo, e alcuni dei suoi prestigiosi cassettoni sono anche ritornati a Versailles.


31/01/14

La storia della poltrona Luigi XVI, simbolo del Neoclassicismo

La poltrona Luigi XVI ha soltanto modificato le linee che erano state fatte prima.

Lo stile Luigi XVI, in seguito alla scoperta di prestigosi siti archeologici come Pompei, abbandona le linee sinuose ispirate dalla natura per un repertorio neoclassico composto di pilastri e colonne.

Tutti i sedili sono interessati da questa nuova tendenza: la bergère, la marquise, la poltrona cabriolet e la poltrona à la reine. Nuovi schienali appaiono come lo schienale médaillon, en chapeau, en montgolfière o lo schienale traforato.


Bergère Luigi XVI
Bergère Luigi XVI
Fonte: Proantic Laurent Chalvignac

La tendenza neoclassica ispirata, tra l'altro, dalla scoperta dei resti dell'antichità, prende tutta la sua ampiezza nello stile Luigi XVI. La curva scompare, la linea retta e geometrica torna. Sebbene il rigore domina la forma, gli ornamenti scolpiti che arricchiscono la poltrona Luigi XVI sono di grande varietà. Sono simmetrici e la loro ispirazione è nella natura vegetale ed i temi antichi: interlacciati, volute, raggi di cuore, perle. Tra gli elementi più classici, si può trovare il nodo di nastro, il festone e il drappeggio.


Coppia di poltrone cabriolet Luigi XVI
Coppia di poltrone cabriolet Luigi XVI (schienale médaillon)
Fonte: Proantic Franck Gonnetan

Le caratteristiche della poltrona Luigi XVI

I piedi sono spesso arrotolati a forma di colonne assottigliate e sono decorati di scanalature diritte o elicoidale, ma possono anche essere a forma dritta, affusolate, a lati tagliati. Il collegamento del piede con la cintura è di solito adornato da un dado scolpito in rosa o in margherita.


Poltrona Luigi XVI stampigliata Langlois
Poltrona Luigi XVI stampigliata Langlois
Fonte: Proantic Maison James

I sopporti dei braccioli sono curvi, arrotolati e scanalati a forma d balaustra. Lo schienale è rettangolare o ovale arrotondato in medaglione (médaillon). I montanti sono sormontati da un piccolo pennacchio o di una pigna scolpita. A volte sono anche traforati e rappresentano una lira, un palloncino (montgolfière) o un paniere (corbeille).


30/01/14

Riconoscere le caratteristiche della poltrona Impero

Lo stile della poltrona Impero è nato del desiderio di Napoleone di far rivivere il gusto solenne e monumentale. Modelli sontuosi e imponenti emergeranno durante questo periodo. Le poltrone Impero sono dorate, intarsiate di bronzo o eseguite in un bellissimo mogano. In parallelo esiste uno stile Impero più sobrio, più rustico e affascinante.

Dal periodo del Consolato appaiono le grande linee della poltrona Impero. Sono gli ebanisti come Jacob Desmalter che meglio rappresentano questo stile. Inventano nuove linee, usano perfettamente il mogano, e rispondono più spesso agli grandi ordini per arredare Fontainebleau o il Grand Trianon di Versailles. L'atelier Jacob Desmalter impiegherà più di 300 lavoratori.

Altri ebansiti come Marcion, Chapuis, Lehaene, Demay e Bellangé svolgeranno anche un ruolo importante nell'evoluzione dello stile Impero.


Poltrona Impero in mogano
Poltrona Consolato in mogano
Fonte: Proantic Domenico Casciello

Lo stile Impero creerà un nuovo sedile direttamente ispirata dalle forme dell'antichità, la Méridienne. Questo mobile conoscerà un grande successo fino al punto di essere dipinto nel famoso dipinto di David raffigurante Madame Récamier sdraiata su una méridienne di Jacob.

L'Impero manterrà alcune sedie in uso nel Settecento, come la bergère, il letto e lo sgabello Impero.

Alcune caratteristiche dello stile Impero

Lo stile Impero è massiccia e imponente.
Le poltrone di solito hanno lo schienale quadrato, con legno apparente. L'effetto decorativo è interamente dovuto alla qualità del legno e di una relativamente semplice modanatura.


Poltrona Impero modello per bambino
Poltrona Impero in mogano - modello per bambino
Braccioli detto "collo d'oca" e piedi artiglio
Fonte: Proantic Antiquités Lassaussois

L'uso è quello di fare schienali "arrotolati", vale a dire che la parte superiore dello schienale finisce come se fosse una voluta che quindi dia una presa facile per poter trasportare la sedia. Questo tipo di schienale già conosciuto sotto Luigi XVI è di grande moda durante il periodo Impero.

Dopo le campagne di Napoleone in Egitto arriva una nuova tendenza, il "ritorno dall'Egitto". Per la poltrona Impero, questo si tradurrà con i braccioli tenuti da un busto alato di stile egiziano. Sempre in questa moda antica, alcune sedie hanno dei grifi alati su una base con piedi "garretto".


Poltrone Ritorno dall'Egitto stampigliate Cressent
Coppia di poltrone "Ritorno dall'Egitto" stampigliate Cressent
Fonte: Proantic.com Hugo Mesureur

Più classici i piedi sono scolpiti a forma di "doppia balaustra", vera innovazione dello stile Impero. Questa doppia balaustra si incontra spesso in forma di X sullo sgabello Impero.

La base può avere una forma più semplice il cui design è ispirato dal fodero di spada romana.

Appare lo schienale chiamato gondole. Ha una forma arrotonda per mantenere la schiena e offre un maggiore comfort. I stili Carlo X e Luigi Filippo sfruttarono notevolmente questa forma importata dall'Inghilterra dalla fine del Settecento.

Gli adornamenti dello stile Impero sono molto numerosi e vengono dai simboli dei grandi Imperi del passato: Roma, Egitto e Grecia.


23/01/14

La poltrona Luigi XV nel Settecento

La poltrona Luigi XV è leggera e confortevole. La sua leggerezza è dovuta al fatto che gli ebanisti hanno rimosso la traversa a tenaglia precedentemente presente sulle poltrone del Settecento, ma anche perche lo schienale è più basso.


La traversa a tenaglia sulle poltrone Luigi XV rimane solo sui sedili incannuciati e pacciamati. I montanti sono in regresso dalle gambe anteriore della sedia. Le loro forme permettono alle donne vestite di gonne à panier di sedirsi sul fronte della sedia.


Poltrona cabriolet Luigi XV
Poltrone cabriolet Luigi XV
Fonte: Proantic.com Pierre Parenthou


Il legno apparente prende importanza rispetto alla tapezzeria. Le poltrone Luigi XV sono coperte con arazzi, seta, raso, indiano o tessuto stampato. Le forme sono sinuose e curve tutto in finezza, non ci sono alcune interruzzione nel montaggio, e le linee sono armoniose.

La decorazione della poltrona Luigi XV è molto semplice, le modanature sono asimetriche e i piedi sono in S. Le poltrone sono adornate con elementi scolpiti come fiori e fogliami, cartelli, e smerlatura frilly.


Poltrona à la reine Luigi XV
Poltrona à la reine Luigi XV
Fonte: Proantic.com Galerie Atena

Il cabriolet Luigi XV
La poltrona cabriolet Luigi XV è una sedia con una base semi-circolare che si adatta alla forma della schiena. Lo schienale a forma di violino, i montanti sono in regresso ed i braccioli imbottiti. Le dimensione di questa poltrona si adattano perfettamente alle stanze più piccole ed intime.

La poltrona à la reine Luigi XV
La poltrona à la reine Luigi XV è una sedia con lo schienale dritto a forma di violino e leggeremente inclinato. I montanti sono in regresso ed i braccioli imbottiti. È una poltrona di arredamento generalmente disposta lungo il rivestimento.

La bergère Luigi XV
La bergère Luigi XV è una sedia più ampia con uno schienale poggiatesta a guance piene. La sedia è più bassa per accogliere il cuscino del sedile. C'è la poltrona bergère en confessional con uno schienale dritto, e anche la bergère en gondole con uno schienale curvo.


Bergère gondole Luigi XV stampigliata J.B. Boulard
Bergère gondole Luigi XV stampigliata J.B. Boulard
Fonte: Proantic.com Pellat de Villedon


È anche sotto lo stile Luigi XV che appaiono la marquise (sede per due persone) e la poltrona da bureau (o da studio).

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16/01/14

Mobile Art Deco: modernisti e tradizionalisti

Lo stile Art Deco: un periodo brillante per il mobile Art Deco, gioielli, arte del fuoco, artigianato del ferro battuto... Il mobile degli anni 20 riflette perfettamente i cambiamenti nella moda and nello stile: nuova architettura e vita sociale diversa.

I due principali tendenze nella creazione Art Deco

Ci sono due gruppi nella crezione Art Deco: i tradizionalisti che prediligono curve semplice nei disegni dei loro mobili e cercano di adattare le forme del passato con le esigenze della vita moderna, e gli innovatori che rifiutano il passato e utilizzano materiali contemporanei facendo uso di macchine da l'industria.


Enfilade Art Deco
Enfilade Art Deco
Fonte: Proantic. com La Maison Bananas


I tradizionalisti utilizzano materiali sontuosi: mogano, sicomoro; e numerose specie esotiche: macassar, plaissandro ed ebano. Questi legni pregiati, privi di sculture decorative, riempivano grande superficie con venature e nodi che costituivano l'adornamento principale.

Lacche, intarsi in avorio, madreperla e tartaruga aumentano l'adornamento, e per le cime degli armadi e buffet, il marmo è spesso usato.


Commode Art Deco
Commode Art Deco
Fonte: Proantic La Maison Bananas


I mobili dei vari designers tradizionalisti variano secondo la loro personalità.

Così, Léon Jallot è stato il primo ad introdurre avorio e marmo nella decorazione dei suoi mobili. Ha anche usato policromio e laccato oro.

Le creazioni di Paul Follot sono caratterizzati da colori delicati e curve aggraziate.

Maurice Dufresne, anche tradizionalista, ha creato degli interni femminili sontuosi.
Nel 1919, la Compagnie des Arts Français è stata creata da Louis Sue e André Mare. Il loro obiettivo era quello di creare complessi decorativi gravi, logici ed accoglianti. Pubblicano un manifesto nel 1921, "Architettura" e si circondano da molti artisti: Dufresne, Mazrinot, Desvallières, Verra e Jaulmes. I disegni del loro mobile sono ispirati dal Neoclassico Luigi XVI.

Il più famoso ebanista degli Arti Decorativi rimane Emile-Jacques Rulhmann, che lavorava per una clientela benestante. Suo mobile è caratterizzato da un'esecuzione impeccabile e l'uso di specie di essenze esotiche e rare, arricchito con lastre di bronzo o avorio, di solito marocchino.

Gli interni progettati da Rulhmann mostrano lusso e ricchezza incomparabile, e molte delle sue creazioni sono dei capolavori.

Le sue creazioni sono ispirate da tutti i grandi stili neoclassici: Luigi XVI, Impero e Restaurazione. Nonostante la sua modernità, è un uomo di tradizione, nella tradizione degli ebanisti francesi del Settecento. Nel crepuscolo della sua vita, introdurrà il metallo cromato e l'argento negli elementi decorativi.

Gli innovativi nella creazione Art Deco

In reazione contro i tradizionalisti, gli innovativi usano quasi sempre una linea retta e volumi cubici, influenza dell'arte pittorica, e considerano l'architettura come parte integrante degli arti decorativi.


Semplificano tutte le forme e usano materiali contemporanei: metallo, cromo, cuio e ceramica. Cercano ispirazione nell'arte Negro, scoperta vera, l'Estremo Oriente ed anche l'antichità egiziana.


Sedie attribuite a René Herbst
Sedie attribuite a René Herbst
Fonte: Proantic.com La Maison Bananas

Pierre Charreau è stato uno dei primi ad utilizzare la plastica servendosi di materiali nobili come il legno di palissandro o il mogano. Le sue creazioni sono molto severe e sono caratterizzate da volumi semplici, spesso cubici. Nei suoi interni, tutto sembra funzionale e progettato come un'architettura.

Jean-Michel Frank realizza interni privi di adornamento. René Herbst, Lui, è il più radicale di tutti. I suoi disegni di mobili sono pienamente funzionali, utlizzando legno, acciaio ed alluminio senza fronzoli decorativi.


Meridienne Art Deco
Meridienne Art Deco
Fonte: Proantic.com La Malle d'Elisa


Nello stesso stile, Etienne Kohlmann, un ex allievo di Boulle, costruisce mobili semplici e non esita a combinarli insieme!

Interni più luminosi e meno austeri sono prodotti dall'atelier Martine, creato nel 1912 da Paul Poiret, lo stilista, vera scuola di arte decorativo dove si ritrovano Raoul Duffy, Foujita, Paul Iribe e Mario Simon.

Una delle loro creazioni nel 1927 è la magnifica sala da pranzo laccata del Paquebot France.

Tra gli innovatori, un gruppo si distingue per la sua modernità: uso del metallo o lastre di vetro per il mobile realizzato da Thonet in Germania. In questo gruppo ci sono anche Le Corbusier, Charlotte Perriand o Van der Rohe.

L'era del mobile industriale moderno è nata!

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15/01/14

I mobili dipinti genovesi

Quando si parla di mobili dipinti italiani del Settecento, pensiamo principalmente ai mobili laccati veneziani, ma c'era a Genova in quel periodo una produzione locale sorprendente di mobili dipinti con colori vivaci ed allegri che non avevano alcun equivalente in Europa.

Genova, nel Settecento, è una città fiorente grazie al commercio marittimo. Le grande famiglie genovese sono molto ricche e hanno uno stile di vita suntuoso. Costruiscono splendide ville sul mare, lungo la riviera, adornate tra l'altro, di mobli dipinti per le camere da letto.


Commode in legno laccato
Commode in legno laccato, Settecento

Questi mobili hanno uno sfondo solido di colore pallido (avorio, blue, verde, giallo) con un ornamento naturalistico monocromatico o con una viva policromia che trova la sua influenza nelle maioliche di Savona ed Albisola. Fiori in mazzi o isolati sono decorati con trafori, fogliami che vengono sorvolati da ucelli ed insetti. È inoltre possibile trovare scene religiose in medaglioni, ma raramente scene esotiche (cineserie).


Ribalta in legno laccato
Ribalta in legno laccato, Settecento


La costruzione di questi mobili era molto rustica: il legno è rivestito con sottili stratti di gesso e colla animale; i vassoi dei mobili sono spesso in falso marmo e l'ornamento in bronzo è raramente dorato. C'è una varietà molto abbondante nei mobili dipinti, ci sono vari tavolini (tavoli di gioco, di lavoro, comodini...), commodes, angoliere, straccivendoli, scrivanie, biblioteche ed anche poltrone e sedie.


Commode Luigi XV genovese
Commode Luigi XV, Genova, Settencento

Rispetto al mobile laccato veneziano, il mobile dipinto genovese è più leggero, più rustico nel suo arredamento e si distingue completamente dagli altri mobili prodotti in Europa per la sua freschezza che dà l'impressione di un ambiante di giardino.

Vedi anche l'articolo :
Lo stile Luigi XVI
La Poltrona Luigi XV nel Settecento

14/01/14

La storia dell'illuminazione Art Deco

Durante gli anni '20, l'elettricità si generalizza più nelle case, e le vetrine s'illuminano. I creatori di vetro mostreranno la loro ingeniosità, il loro talento di designer. Il vetro acidato o vetro sabbiato offre alle illuminazioni, o al lampadario Art Deco, luci soffuse e indirette.


Lampadario Art Deco
Lampadario Art Deco
Fonte: Proantic.com Raphaël Armand

Probabilmente è nel campo della cristalleria che la rottura delle linee tra lo stile Art Nouveau e lo stile Art Deco è la più contrastante. Vetri colorati e ricerche di tipo naturalistico del maestro vetraio Emile Gallé sono abbandonati per lasciare spazio a effetti di luce resi dal vetro sabbiato, trasparente e satinato.

Le montature di illuminazioni Art Deco cambieranno materiale, ad esempio per un applique Art Deco il designer orienterà la sua scelta verso una montatura non in bronzo patinato, ma in alluminio, in metallo cromato o argentato oppure in bronzo argentato.


Appliques Art Deco
Appliques Art Deco
Fonte: Proantic.com Galerie Atena


Riguardo alle illuminazioni delle lampade Art Deco ed altro tipo di lampade di questo periodo, gli industriali e designer realizzeranno numere ricerche, vetro smerigliato e sabbiato per luci soffuse, ricerca di luce diretta o indiretta, lavoro di vetri speciali con ad esempio il "vetro smaltato diffusante",  e motivi decorativi geometrici tagliati nel vetro.


Lampada a stelo Art Deco
Lampada a stelo Art Deco
Fonte: Proantic.com François Frères

Alcuni grandi designer di illuminazioni Art Deco:

Daum è probabilmente il nome che meglio simboleggia l'arte del vetro di questo periodo.
Daum ha lavorato in collaborazione con un artigiano in ferro battuto, Edgar Brandt, che amava le sue luci dolce e lattee. Insieme hanno realizzato appliques, lampadari, lampade a stelo dalle linee raffinate ed elegante.

Jean Pertzel, designer di lampade degli anni 20 e famoso fabbricante. Ha sviluppato un vetro smerigliato e sabbiato riservato al'uso esterno del vetro. Così ha ottenuto un illuminazione che sfrutta al massimo la fonte luminosa mantenando una luce diffusa.

Albert Cheuret ha disegnato lampade a montatura di bronzo evocando ucelli e vari animali.

Questi sono esempi di designer ed illuminazione degli anni 20 o 30. Ovviamente ci sono tanti altri, ma si capisce che le ricerche dell'illuminazione di questa epoca sono alla base delle nostre luci elettriche moderne.


Lampada Art Deco Charles Schneider
Lampada Art Deco Charles Schneider firmata Le Verre Français
Fonte: Proantic.com Galerie Tramway

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